“Com’era Giovanni Carminucci nella vita di tutti i giorni?” Oppure, “ha mai avuto paura di farsi male durante gli allenamenti?” E ancora, “quale è stata la gara più importante della sua carriera?” Domande di questo tipo si sono alternate, stamattina, nell’Aula Magna dell’Istituto Comprensivo “Federico Fellini” di Roma dove

studenti della prima, seconda e terza media hanno incontrato Anna Ianari, moglie del ginnasta tre volte olimpionico e tre volte campione europeo di specialità, entrato nella storia grazie all’argento alle parallele pari vinto ai Giochi di Roma del 1960. Curiosi e impazienti di conoscere - attraverso i racconti di Anna - la vita e i retroscena dell’atleta cresciuto nel Gruppo Sportivo dei Vigili del Fuoco, quasi cento ragazzi dell’Istituto romano, guidati dalla prof.ssa Luisa Quinci e dalla Preside Angela Minerva. “A Roma Giovanni avrebbe meritato l’oro e Sachlin (Boris, il fortissimo sovietico che vinse il titolo in quell’edizione ndr) lo sapeva bene!” - Scherza, ricordando gli amichevoli sfottò tra il marito e il campione degli Urali. “A distinguerlo era senz’altro l’umiltà. Era amatissimo, da tutti, ed è stato un grande maestro per molti” - Ricorda la moglie, ex giudice Federale, una vita spesa a insegnare Ginnastica Artistica tra scuola e palestra – rispondendo ai ragazzi presenti. Difatti Carminucci - subito dopo il ritiro - fonda l’A.S. Roma 70, oggi gestita proprio da Anna e dal figlio Roberto, dedicandosi alla ricerca di giovani talenti. Ci riesce con Alessandro Viligiardi, che partecipa alle Olimpiadi di Barcellona ’92, contribuendo al quinto posto della squadra Nazionale. “Lo chiamavano il genio della Ginnastica” – racconta con entusiasmo e un po’ di malinconia; ma alla domanda se fosse più forte lui o Franco Menichelli con semplicità risponde: ”Franco ha vinto più di Giovanni, era lui il più forte! Tuttavia erano grandi amici, si può dire che vivevano in simbiosi. Se lo ricorda bene chi ha vissuto sulla propria pelle i successi di quegli anni, a cominciare dal Presidente della FGI Riccardo Agabio – che ai Giochi estivi del ‘60 fu riserva azzurra– e dagli altri compagni di squadra di quella meravigliosa avventura”(Orlando Polmonari, il fratello Pasquale Carminucci, Angelo Vicardi e Gianfranco Marzolla, ndr). L’appuntamento -  al quale sarebbe dovuto essere presente anche Roberto Carminucci, impossibilitato per motivi personali-è stato coordinato dalla docente di Scienze Motorie Luisa Quinci e da alcuni funzionari del CONI regionale. Sulla scia de I Valori dello Sport e La corsa di Miguel, l'iniziativa rientra in un progetto di studio che tratta proprio dell’ Olimpiade romana, la prima a “misura d’uomo”, e del campione di San Benedetto del Tronto scomparso nel 2007. L’evento è stato anche l’occasione per conciliare passato e presente, invitando gli studenti alla terza e penultima tappa del Campionato di Serie A in programma al Palalottomatica l’1 e il 2 aprile 2016. 

 

- fonte FGI -