Necessità ed iniziative

In Italia lo sport dilettantistico e per noi la Ginnastica vivono e sopravvivono grazie all’iniziativa di persone appassionate, spinte da puro spirito di volontariato. Poiché, però, la legge italiana riconosce un regime semplificato e di favore alle sole figure associative, i molti appassionati e/o istruttori per poter continuare la propria attività sportiva, si sono visti costretti a costituire un’associazione sportiva (ovviamente dilettantistica). Tale necessità ha comportato il coinvolgimento di altre persone, per lo più parenti e/o amici, che in massima parte non hanno competenze specifiche per ricoprire efficacemente la carica solo formalmente accettata, cioè quella del dirigente societario. Oggi, quindi, ci troviamo di fronte ad una situazione paradossale: da una parte tecnici ed appassionati con tanta voglia di fare sport, spesso iniziatori e prosecutori unici dell’attività sociale, dall’altra parte i dirigenti (almeno tre, secondo le direttive FGI, cioè Presidente, Vice-Presidente, Consigliere-Segretario), formalmente componenti del Consiglio direttivo dell’A.s.d., ma che di fatto non sono in grado di svolgere i propri compiti, oppure sono addirittura totalmente assenti (i cosiddetti “prestanome”), costringendo così le figure tecniche dell’Associazione a sobbarcarsi malvolentieri di tutti quegli oneri necessari al buon funzionamento amministrativo, giuridico e fiscale della stessa, con risultati spesso parziali ed erronei, esponendo vieppiù l’Associazione e per essa il suo Presidente a sanzioni di vario genere (fiscali, amministrative e penali).

 


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